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Area o infrastruttura posta fuori della carreggiata destinata alla sosta regolamentata o non dei veicoli.
 

Area in cui sono presenti particolari norme di tutela dettate allo scopo di preservarne i valori ambientali (paesaggio), le peculiarità geologiche od artistiche (petroglifi) e/o le particolari associazioni floro-faunistiche, cioè le specie
vegetali e animali che vi si trovano.
A seconda dell′ampiezza, i parchi si distinguono in comunali, comprensoriali, regionali e nazionali.
 

Letteralmente, parcheggiare (la propria auto) e viaggiare (con mezzo di trasporto pubblico). Insieme di infrastrutture atte a consentire il parcheggio dell′autovettura privata (generalmente in area limitrofa al centro cittadino) e la prosecuzione del viaggio di trasferimento (di solito pendolare) con un mezzo pubblico di trasporto (ferrovia, metropolitana etc.).
 

Intersezione a raso, opportunamente attrezzata e segnalata ai fini della sicurezza, tra una o più strade ed una linea ferroviaria o tranviaria in sede propria.

 

Parte della strada separata dalla carreggiata, mediante una striscia gialla o una apposita protezione parallela ad essa e destinata al transito dei pedoni. Esso espleta la funzione di un marciapiede stradale, in mancanza di esso. (nuovo codice della strada).
 

Accesso ad un′area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli. (Nuovo codice della strada).
 

Cortile circondato, su uno o più lati, da un portico spesso dotato (specie nelle case spagnole) di una fontana o di un pozzo al centro.
 

Intervento urbanistico complesso che interessa l′arredo urbano e la disciplina del traffico, avente lo scopo di privilegiare - in un′area urbana di opportune dimensioni - la circolazione e la sosta dei pedoni.
L′intervento mira a favorire il traffico pedonale attraverso una serie di interventi:
- l′accessibilità all′area attraverso la creazione di parcheggi;
- la predisposizione di fermate del trasporto pubblico;
- la predisposizione di attrezzature idonee;
- un′armonica successioni di spazi;
- la predisposizione di un idoneo arredo urbano.

 

Principio di reciproca compensazione tra i proprietari di un’area sottoposta a procedura di comparto, tra aree pubbliche e aree edificabili.
 

Sono quelle destinate in modo durevole al servizio ed ornamento di determinate cose. (art. 817 C. C.). In urbanistica indica anche l′ area libera asservita alla volumetria di un edificio.

 

In urbanistica indica il complesso di norme dettate per garantire uno sviluppo ordinato del territorio anche allo scopo di garantirne la conservazione.

 

Strumento urbanistico (simile al Piano particolareggiato) che mira ad attuare le previsioni di un piano urbanistico generale.
E′ previsto dall′art. 28 della L. n. 457/1978.
Il piano di recupero è adottato ed approvato dal Comune cui può essere proposto ad iniziativa di privati; viene attuato dai proprietari singoli o riuniti in consorzio.
Gli interventi compresi nei piani di recupero devono essere inclusi nel Programma pluriennale di attuazione ove il Comune vi sia obbligato.
 

Parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi. (Nuovo codice della strada).
 

Piano urbanistico generale a che i Comuni sprovvisti di P.R.G. devono allegare al proprio Regolamento Edilizio al fine di precisare (art. 34 della L. urban. naz.) i limiti di ciascuna zona secondo le delimitazioni in atto o da adottarsi; i tipi edilizi propri di ciascuna di esse ed - eventualmente - le direttrici di espansione degli abitati.